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Herbarium Blackwellianum

Herbarium Blackwellianum Emmendatum et Auctum

Norimbergae: typis Christiani de Launoy heredis, 1765

Herbarii Blackwelliani auctarium Collectio stirpium

Norimbergae: typis Ioannis Iosephi Fleischmanni, 1773

Lo intitolò A Curious Herbal e per realizzarlo ci mise sei anni, spinta dalle precarie condizioni economiche dovute alle disavventure del marito, medico e imprenditore, che si era cacciato nei guai. Quando, nel 1739, riuscì a pubblicarlo a Londra, Elizabeth Blackwell (1707 – 1758) venne salutata come la prima importante illustratrice botanica: il suo manuale, un vero e proprio testo di fitoterapia, rispondeva alla pressante richiesta di medici e farmacisti del tempo, incapaci di utilizzare le piante medicinali in arrivo dal Nuovo Mondo poiché privi di un erbario farmacologico che le raffigurasse e ne elencasse le proprietà curative.

Il metodo di lavoro dell’autrice era essai curioso: una volta completati i disegni Blackwell, che non aveva nozioni di botanica, compilava le schede relative alla descrizione delle piante con l’aiuto di Isaac Rand, direttore del Chelsea Physik Garden nelle cui aiuole venivano coltivate molte delle nuove specie a uso medicinale. Poi andava a visitare il marito in carcere, per aggiungere alla descrizione i nomi corretti delle piante in Latino, Greco, Italiano, Spagnolo, Olandese e Tedesco.

In ogni caso A Curious Herbal, che con le sue 500 schede illustrate e arricchite dalla descrizione sull’uso terapeutico delle piante venne subito apprezzato da medici, chirurghi e farmacisti per un uso pratico e quotidiano, ottenne un inatteso successo anche in ambito accademico e fu lodato pubblicamente dal Royal College of Physicians. Il lavoro di Blackwell trovò un altro estimatore nel botanico tedesco Jacon Trew che, tra il 1750 e il 1760, ne pubblicò a Norimberga una seconda edizione ampliata con il titolo Herbarium Blackwellianum Emmendatum et Auctum: le sue nuove raffigurazioni di erbe e altre piante medicinali, realizzate da artisti esperti e dunque più dettagliate e verosimili rispetto alle precedenti, costituiscono un piccolo capolavoro dell’illustrazione botanica del XVIII secolo.

L’AUTRICE

Elizabeth Simpson (Aberdeen, 1707 – Londra, 1758) figlia del pittore Leonard, ricevette dal padre un’educazione improntata all’arte e alla musica. Sposò Alexander Blackwell mentre stava completando i suoi studi al Marischal College. Nel 1730 il marito aprì una propria tipografia ma, accusato di aver violato le regole commerciali, venne dapprima condannato al pagamento di un’ingente ammenda e, successivamente, alla pena di due anni di reclusione. I proventi derivati dal successo del libro di Elizabeth permisero il rilascio di Alexander ma in breve tempo i debiti si accumularono nuovamente, costringendo la coppia a vendere metà dei diritti di pubblicazione. Nell’aprile 1747 i Blackwell, per saldare un nuovo debito insoluto, furono infine costretti a vendere anche l’altra metà dei diritti e tutte le copie rimanenti del libro. Alexander, coinvolto in altre sfortunate iniziative imprenditoriali, lasciò la famiglia per iniziare una nuova vita in Svezia dove, accusato di cospirazione contro la Corona, venne giustiziato il 9 agosto 1747. Poco si sa degli ultimi anni di Elizabeth; fu sepolta il 27 ottobre 1758 nella chiesa di Ognissanti a Chelsea, Londra.