E’ disponibile in tutte le librerie e online “Il darwinista infedele: Lombroso e l’evoluzione” (Hoepli), il nuovo libro scritto dal professor Paolo Mazzarello, Alunno ghisleriano, ordinario di Storia della Medicina all’Università di Pavia e presidente del Sistema Museale di Ateneo oltre che direttore del Museo Kosmos.
A contatto con un mondo aspro e selvaggio nel corso della spedizione per la repressione del banditismo in Calabria nel 1862, lo scienziato Cesare Lombroso fu tra i primi – se non il primo – ad applicare concretamente in Italia la teoria di Darwin allo studio della natura. Diventato docente a Pavia e poi a Torino, Lombroso non smise mai di utilizzare l’evoluzione come strumento cognitivo. «Penso che questo saggio narrativo costituisca un’interpretazione originale delle idee criminologiche e antropologiche di Cesare Lombroso alla luce della teoria dell’evoluzione -commenta Mazzarello – Secondo lo psichiatra, dall’abisso dei secoli scaturivano i fenomeni criminali, le gerarchie razziali, le differenze somatiche nelle popolazioni, l’inferiorità mentale della donna. Anche se queste idee sono state confutate dallo sviluppo successivo della scienza, indubbiamente la visione antropologica di Lombroso – secondo la quale il comportamento abnorme era generato da una particolare struttura biologica – sta riacquistando un evidente favore nelle neuroscienze contemporanee». Il libro è stato presentato al Museo Lombroso di Torino.