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Biblioteca e Archivio

Una delle più grandi raccolte private europee. Testi di narrativa e saggistica enciclopedie, repertori e strumenti bibliografici per ogni area del sapere

Orari

Orario di apertura
Lunedì-Venerdì: 15 -19

Contatti
+39 0382 3786205
biblioteca@ghislieri.it

Accesso
Gli utenti interni (alunni, perfezionandi, borsisti, docenti, ricercatori, dipendenti della Fondazione Ghislieri) sono ammessi liberamente alla consultazione e al prestito.

Gli utenti esterni (studenti, docenti e ricercatori di università e centri di ricerca italiani e stranieri) sono ammessi alla consultazione delle opere su appuntamento.

Regolamento
Sono disponibili e scaricabili:

Catalogo della Biblioteca
Link diretto al catalogo elettronico Opac: https://openweb.unipv.it/openweb/PAV0C2/

Accesso all’Archivio
Solo su appuntamento, contattando il Rettorato del Collegio (rettorato@ghislieri.it; +39 0382 3786226).

L’Archivio

L’Archivio Storico costituisce la memoria delle vicende storiche che hanno legato il Collegio e la sua amministrazione agli attori politici, economici e culturali con cui nel corso dei secoli il Ghislieri ha interagito. Conserva la documentazione relativa agli alunni del Collegio sin da 1567, anno della sua fondazione.

L’Archivio è accessibile agli studiosi interessati.

Mostre e Un libro al mese

Il Collegio Ghislieri promuove la riscoperta e la divulgazione della propria plurisecolare storia attraverso mostre documentarie basate sui materiali dell’Archivio Storico e della Biblioteca. Dal 2018 le mostre periodicamente organizzate presso il Salone San Pio, per quanto riguarda sia la ricerca sia l’allestimento, sono realizzate con la collaborazione di alunne e alunni del Collegio.
Il sito Internet del Collegio propone inoltre la rubrica Un libro al mese, con il fine di far conoscere e divulgare, anche attraverso aneddoti e una descrizione essenziale, alcuni dei volumi più interessanti e ricchi di storia custoditi dalla Biblioteca.

Cenni di Storia della Biblioteca

La Biblioteca del Collegio Ghislieri con i suoi 130mila volumi è una delle più grandi raccolte librarie private europee. Le sue origini sono oggetto di dibattito e non ancora definite: è stata avanzata l’ipotesi che all’atto di costituzione del Collegio lo stesso papa Pio V avesse dotato il Ghislieri di un certo numero di volumi acquistati appositamente. Un’altra ipotesi è che il nucleo di partenza della Biblioteca si sia costituito da trasferimenti di testi provenienti da altre istituzioni (è il caso dei volumi di pertinenza dell’abate di San Pietro in Ciel d’Oro, giunti in Collegio dopo la soppressione della mensa abbaziale). A questo nucleo originario potrebbero risalire le opere più antiche e alcuni degli incunaboli più preziosi, come l’inestimabile Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna (1499).

Nella seconda metà del Settecento anche Pavia, beneficia del rinnovamento culturale avviato dall’imperatrice Maria Teresa che prevede il potenziamento degli studi e della ricerca universitaria. E’ grazie al sostegno finanziario del governo di Vienna che l’abate Gregorio Fontana, direttore dal 1768 della Biblioteca, intraprende un consistente incremento del patrimonio librario, focalizzato sull’acquisto di testi di argomento scientifico e sull’acquisizione di riviste e bollettini delle principali accademie europee. Nel 1771, nell’ambito della riorganizzazione dall’Ateneo pavese, la Biblioteca viene prima spostata a Casa Malaspina e poi accorpata alla Biblioteca dell’Università dove, nel 1778, è definitivamente trasferita. Numerosi indizi (come l’accertata, ininterrotta presenza in Collegio di tante opere provenienti dai fondi più antichi) fanno comunque ritenere che la devoluzione teresiana sia stata solo parziale: in ogni caso essa fu fortunatamente compensata dal quasi contemporaneo trasferimento al Ghislieri di parte del patrimonio librario delle biblioteche della soppressa Compagnia di Gesù (in particolare quelle dei conventi di Milano, Pavia, Lodi, Vienna), sia direttamente che per il tramite della Biblioteca Braidense in cui tale patrimonio era dapprima confluito. Dopo il trasferimento del 1778, il Collegio incarica Fontana di provvedere alla ricostituzione della Biblioteca: da allora il bilancio annuale del Ghislieri prevede un capitolo di spesa specificamente dedicato alla Biblioteca e ogni anno essa si arricchisce di migliaia di nuovi volumi. Accanto ai libri acquistati vanno ricordati quelli acquisiti attraverso donazioni di Alunni, Rettori, benefattori, raccolti in fondi che rendono in tal modo accessibili i lasciti dei più illustri protagonisti della vita intellettuale del Collegio e del nostro Paese.

Il Fondo Antico della Biblioteca, costituito da oltre duemila volumi e interamente catalogato, è stato oggetto di studio e analisi accurate.

 

Oggi, la Biblioteca incrementa il suo patrimonio soprattutto attraverso lasciti e donazioni che, nel tempo, hanno spesso costituito Fondi Librari di particolare valore culturale.

Cataloghi del Fondo Antico

Angela Nuovo (a cura di), Catalogo del Fondo Antico della Biblioteca del Collegio Ghislieri di Pavia. Edizioni del XV e XVI secolo, Pavia 1983

Annamaria Mauro (a cura di), Catalogo del Fondo Antico della Biblioteca del Collegio Ghislieri di Pavia. Edizioni del XVII secolo, Como-Pavia, Edizioni Ibis 1997

Marinella Ceretti, Giuseppina Motta, Ilaria Rizzini (a cura di), Catalogo del Fondo Antico della Biblioteca del Collegio Ghislieri di Pavia. Edizioni del XVIII secolo, Pavia-Collegio Ghislieri, Edizioni Ibis 2004

Fondi librari

La Biblioteca è in parte costituita da ventidue fondi principali:

Fondo Ciapessoni: donato da Pietro Ciapessoni (1883 – 1943), docente di Diritto Romano a Padova, Pavia e Milano e Rettore del Collegio Ghislieri dal 1914 al 1943, il fondo consiste in 9.155 volumi.

Fondo Prini: raccoglie 6.459 volumi (Filosofia, Teologia e Letteratura) appartenuti a Pietro Prini (1915 –  2008) filosofo e storico della filosofia, tra i maggiori esponenti dell’esistenzialismo cristiano.

Fondo Pellegrini: formato dalla biblioteca di Alessandro Pellegrini (1897- 1985), docente di Lingua e Letteratura Tedesca presso le università di Catania e di Pavia, consiste in 5.604 volumi.

Fondo Frassi: donato da Domenico Frassi (1891 – 1955), Alunno del Collegio e poi componente del Comitato di Librazione Nazionale. Il fondo consiste in 4.954 volumi alcuni dei quali rari e antichi.

Fondo Vegetti: raccoglie 3.138 volumi appartenuti a Mario Vegetti (1937- 2018), Alunno del Collegio e poi docente di Storia della Filosofia Antica presso l’Università di Pavia, alla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia e alla Scuola Europea di Studi Avanzati dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Fondo Tortora: contiene 2.900 volumi appartenuti a Plinio Tortora (1889 – 1971), direttore delle Poste della Stazione Centrale di Milano e bibliofilo.

Fondo Pinelli: il fondo conserva la biblioteca (2.475 volumi) di Paolo Pinelli (1921 – 2015), Alunno del Collegio e docente di Clinica delle Malattie Nervose e Mentali a Pavia e poi di Neurologia a Milano.

Fondo Di Nolfo: donato da Ennio Di Nolfo (1930 – 2016), Allievo del Collegio Ghislieri, docente a Padova e Firenze e poi prorettore per le Relazioni internazionali dell’Università di Firenze. Il fondo conta 2.813 volumi.

Fondo Peroni: raccoglie 2.139 volumi donati da Angelo Lino Peroni (1926 – 2004), docente di Storia del Cinema presso l’Università di Pavia e quin fondatore dell’Istituto di Storia del Cinema.

Fondo Micheli: donato da Gian Antonio Micheli (1913 – 1980), Alunno del Collegio e docente di Diritto Processuale Civile a Parma, Urbino, Bari, Firenze e di Diritto Tributario a Roma. Il fondo conta 1.889 volumi.

Fondo Vegetti Finzi: donato da Silvia Vegetti Finzi (1938), docente di Psicologia Dinamica presso l’università di Pavia e componente del Comitato Nazionale di Bioetica. il fondo conta 1.670 volumi.

Fondo Buzio: contiene 793 volumi lasciati da Alessandro Buzio (1893 – 1972), pluridecorato asso dell’aviazione italiana durante la Prima Guerra Mondiale.

Fondo Olivelli: raccoglie parte della biblioteca di Teresio Olivelli (1916 – 1945), Rettore del Collegio nel 1943. Antifascista, aderì alla resistenza e morì nel lager di Hersbruck. Beatificato nel 2017. Il fondo conta 487 volumi.

Fondo Berzolari: donato da Luigi Berzolari (1863 – 1949) docente di Algebra e Geometria Analitica a Pavia dal 1889 al 1935 e Rettore dell’Ateneo nel 1909- 1913 e dal 1920 al 1922, il fondo è formato da 330 volumi.

Un libro al mese