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Conflitto ed equilibrio alle origini del diritto ecclesiastico – Ad Alessandro Tira il Premio “De Luca”

La materia che oggi conosciamo come Diritto ecclesiastico, nella sua versione moderna, nacque a margine della creazione del Regno d’Italia in risposta alle esigenze di un ordinamento che ambiva a farsi veicolo della laicizzazione della società pur dovendo confrontarsi con la forte e radicatissima presenza del diritto della Chiesa cattolica. A queste origini il nostro Alunno Alessandro Tira, giovane docente di Diritto ecclesiastico presso l’Università di Bergamo, ha dedicato a questo tema la monografia Alle origini del diritto ecclesiastico italiano. Prolusioni e manuali tra istanze politiche e tecnica giuridica(Giuffrè, 2018), che ha appena ricevuto alla Sapienza di Roma il premio “Luigi De Luca” per la valorizzazione degli studi della disciplina giuridica del fenomeno religioso.

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“Sono lieto che questo riconoscimento sia giunto a centocinquant’anni esatti dalla legge delle Guarentigie, di cui si parla nel libro e che segnò il primo modello di relazioni tra Stato e Chiesa dell’Italia unita”, spiega il prof. Tira a Ghislieri.it. “Una relazione conflittuale, che ha influenzato in profondità la nostra storia e che può essere vista come una manifestazione collettiva e istituzionale di una ricerca di equilibrio – dimensione propria dell’uomo in ogni campo d’azione. Credo che il Risorgimento italiano, sul piano politico e culturale”, continua, “sia stato un grande esempio del bisogno di guardare in alto: il senso della ricerca fu tanto più forte perché passò attraverso l’incontro e lo scontro fra le aspirazioni terrene e quelle spirituali del medesimo popolo”.

Alle origini del diritto ecclesiastico italiano scandaglia appunto la ricerca di questo non facile equilibrio: lo Stato italiano nacque infatti dal conflitto aperto con la Chiesa cattolica, che ebbe forti ripercussioni sociali e giuridiche. “Il diritto dello Stato doveva imbrigliare la capacità di presa sociale del diritto canonico”, continua Tira, “e il diritto ecclesiastico è frutto di questa sfida. Studiare l’evoluzione di una disciplina giuridica nel suo rapporto coi presupposti sociali ed economici significa ripercorrere, in piccolo, la storia della società in cui il diritto si cala”.

Il Premio di cui Alessandro Tira è stato insignito è dedicato a Luigi De Luca (1915-2004), allievo di Arturo Carlo Jemolo, che insegnò Diritto ecclesiastico in Sapienza e alla Statale di Milano. A partire dagli anni Cinquanta, De Luca diede un fondamentale contributo alla concezione tuttora vigente del Diritto ecclesiastico come legislatio libertatis, che pone come obiettivo primario di questo ramo dell’ordinamento la tutela della libertà di religione. Il Premio “De Luca” è stato indetto dagli eredi insieme all’Associazione dei docenti universitari della disciplina giuridica del fenomeno religioso (ADEC), fondata dallo stesso De Luca nel 1998 e attualmente presieduta dal prof. Pierluigi Consorti.

Nel motivare il riconoscimento durante la cerimonia romana, la commissione ha apprezzato la completezza dell’indagine delle fonti nella monografia e l’esito di una ricostruzione complessiva che affronta con nuove e più complete acquisizioni di studio un tema complesso quale il distacco del moderno Diritto ecclesiastico dall’antico Diritto canonico.

“L’interesse per i temi storici è un’inclinazione personale”, racconta il prof. Tira, “ma le opportunità di studio e di incontro che ho avuto nel Collegio Ghislieri sono state determinanti per maturare, anche al di fuori del mio percorso giuridico, la sensibilità necessaria per metterlo a frutto in modo costruttivo. L’esperienza in Collegio è stata formativa da tanti punti di vista ma, in particolare, per la possibilità di confrontarmi con chi seguiva percorsi diversi dal mio, avendo spesso sensibilità e interessi molto lontani. Insomma, la semplice abitudine al dialogo è stata di per sé quasi un percorso di studio parallelo e complementare a quello universitario. Mi ha lasciato la consapevolezza dell’importanza di guardare sempre all’oggetto della propria ricerca, quale che sia, anche da prospettive diverse e più ampie”.

Alessandro Tira, ghisleriano dal 2004, è docente a contratto di Diritto ecclesiastico presso l’Università degli Studi di Bergamo. Dopo avere conseguito il dottorato presso l’Università Statale di Milano, ha intrapreso la carriera accademica presso il locale Dipartimento di Scienze Giuridiche intitolato a Cesare Beccaria, prima di diventare ricercatore presso l’ateneo bergamasco. Oltre alla monografia Alle origini del diritto ecclesiastico italiano (Giuffrè, 2018), ha pubblicato studi dedicati alla questione romana, alla nullità matrimoniale e alla posizione dei gesuiti rispetto all’insegnamento scolastico nel nuovo ordine democratico dell’Italia del secondo dopoguerra.