“È la storia un po’ particolare di un amore forsennato che si è poi, come quasi sempre accade, dissolto per colpa del tempo e dell’usura. Gli undici brani che la compongono ritraggono gli attori di quella storia dagli inizi sbalorditivi poi virata, progressivamente, nella fatale e irrimediabile chiusura dei cuori”. Il nostro Alunno Leonardo Mello, giornalista e poeta, illustra così a Ghislieri.it la novità musicale del collettivo Le bateau ivre: un progetto artistico di undici brani che vanno a comporre l’album Un racconto, appena uscito per la casa discografica Storie di note. Al progetto di cui Mello è paroliere prende parte come compositore il nostro Alunno Moreno Andreatta, che da tempo affianca l’attività di musicista alla docenza presso l’Università di Strasburgo, dove fa ricerca nel campo dei rapporti fra musica e matematica. La loro collaborazione risale al 1990: ovvero proprio all’anno in cui – iscritti rispettivamente a Lettere antiche e a Matematica – si incontrano come matricole in Ghislieri.
“La nostra collaborazione inizia ai tempi del Collegio”, racconta Andreatta. “Ai primi anni Novanta risalgono le mie prime esperienze di trasposizione in canzone dei suoi testi poetici. Da allora devo aver messo in musica più di cinquanta poesie di Mello, che spero di valorizzare nel futuro in altri progetti musicali. Lo stesso nome del collettivo Le bateau ivre, con la sua citazione da Rimbaud, nasce durante le nostre serate ghisleriane”.
L’album, beninteso, si avvale della partecipazione di altri ottimi musicisti. “Le quattro canzoni di Moreno Andreatta intersecano il racconto tra il prima e il poi, siglando l’ultima col suggello finale e definitivo”, continua Mello. “Così come le note di Giovanni Dell’Olivo rispecchiano il principio di questa vicenda amorosa, e poi in qualche modo ricalcano i rimpianti. Alberto D’Este, invece, entra a descrivere i primi inceppi e poi si dedica all’atto conclusivo, inclusi – se vogliamo tirare in ballo l’antichità – la catarsi e il rinnovamento degli occhi, grazie al frutto di quell’amore così grande. Ma sua è anche l’orchestrazione e la direzione artistica di tutto il progetto. Le voci che danno vita alla narrazione sono quelle intime e sublimi di Sandra Mangini e Maria Bergamo, cui si aggiunge quella di Anna Ave, a puntellare le diverse fasi del percorso”.
Rilevante è che a pubblicare l’album sia Storie di note, una casa discografica con ventidue anni di attività e centinaia di album alle spalle, che dal 2010 ha preso la felice decisione di trasferire la propria sede a Parigi, per dare maggior respiro internazionale alla propria attività, organizzando rassegne, festival e concerti, portando la musica italiana di qualità all’estero: non solo Francia e Germania, ma anche Bosnia e Iraq.
E anche questo nuovo album del collettivo Le bateau ivre ha l’ambizione di superare dei confini; quelli del racconto in prima persona. “Altri amori si intrecciano in questo lungo girovagare tra parole e note, e anche questi si dissolvono. Ma il lascito, come una specie di sedimento, è tutto nelle pieghe di queste melodie parlate. Ecco, io vorrei che questo racconto risultasse universale e coinvolgesse, nel godere e nel piangere, anche tante persone sconosciute”, conclude Mello. “Chissà se sarà possibile”.
Leonardo Mello, ghisleriano dal 1990, è giornalista, critico teatrale e poeta; ha insegnato Storia del teatro nella sede bresciana dell’Università Cattolica. Dopo la laurea in Lettere antiche all’Università di Pavia, ha lavorato nelle edizioni Ubulibri, a fianco di Franco Quadri, collaborando alla realizzazione di diversi Pataloghi, gli annuari del teatro italiano e internazionale. Nel 2004 crea la rivista Venezia musica e dintorni, poi divenuta la parte più corposa delle attività editoriali della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia.
Moreno Andreatta, ghisleriano dal 1990, insegna all’Università di Strasburgo, dove è Direttore di ricerca presso il CNRS dell’Istituto di Ricerca Matematica Avanzata. Specialista di rapporti fra musica e matematica, è Ricercatore associato all’équipe Rappresentazioni musicali dell’Istituto di Ricerca e Coordinazione Acustica/Musica di Parigi, membro di Pierre Boulez. Membro fondatore del Journal of Mathematics and Music – rivista ufficiale della Society for Mathematics and Computation in Music, di cui è stato Presidente nel 2022 – affianca agli studi sui metodi matematici e computazionali nella musica del XX secolo l’attività musicale in gruppo e da solista. Nel 2018 ha vinto il Premio Lunezia nella categoria “Musicare i poeti”.